sabato 4 agosto 2018

Le Arti Marziali sono inutili?




Le Arti Marziali Tradizionali non sono reali tecniche di autodifesa. Infatti, in quanto tali, non di rado si rivelano inefficaci, a meno che praticate ad altissimi livelli. Ma chi per questo le critica non ha capito niente e parla a sproposito rivelando un'arida superficialità.

Infatti, vennero concepite (parlo al passato) ANCHE come tecniche di combattimento, in contesti di combattimento (e di modalità di combattimento) non più attuali. Per le Arti Marziali Tradizionali il combattimento era soprattutto un pretesto: un espediente. Lo scopo era, è e deve essere di natura spirituale, ovvero di ricerca interiore, guarigione, risveglio di coscienza e consapevolezza, preludio, tra l’altro, al risveglio di più misteriose, straordinarie e inedite facoltà umane.

Le Arti Marziali Tradizionali hanno natura iniziatica e costituiscono un percorso esoterico - e spesso, ancora oggi, segreto - di conoscenza ed esperienza di sé, trasformazione e superiore realizzazione. 

Chi ne disquisisce meramente in termini di efficienza combattiva evidenziandone l’inadeguatezza (critica completamente fuori luogo!), oppure in termini solamente agonistici e competitivi, non fa che evidenziare la sua profonda ignoranza in materia. È come paragonare una stampante laser ad un calligrafo Zen e quindi criticare quest’ultimo di poca efficienza! 

Quando si parla di autodifesa, combattimento o sport si può parlare di tante tecniche ed esperienze specifiche moderne (che eventualmente attingono qualche elemento dalle arti marziali o ne rappresentano uno sviluppo applicativo), ma non si dovrebbero tirare in ballo le Arti Marziali propriamente dette, riconducibili alle tradizioni  monastiche e nobiliari orientali, soprattutto cinesi come, ad esempio, il Wushu e il Kung Fu o che, esportate ad Okinawa, creeranno i presupposti per la nascita del  Karate-Do nel senso originale ed autentico del termine. In Giappone, a sua volta paese dalla ricchissima tradizionale marziale (il Bushido), il Karate sarà ulteriormente nobilitato dalle influenze della Tradizione dei Samurai ma, rielaborato in funzione sportiva, rischierà (molto dipende dal Maestro!) di perdere i suoi connotati autentici e di snaturarsi. 

Attenzione: le Arti Marziali Tradizionali - vere e proprie Vie di Saggezza e di Illuminazione - non devono assecondare una mera ambizione agonistica, né vano ricercate come tecniche di autodifesa (si vi interessa quello allora fate corsi mirati di difesa personale), ma rientrano nel più profondo campo della disciplina esistenziale, dell'educazione psicofisica, dell’arte e dello spirito: risvegliano una misteriosa meccanica e fisiologia “sottile” e “sovrumana”, quindi nascono su altri presupposti e si evolvono verso ben altre ambizioni.

Per questi motivi nell'Accademia ACOS e nel mio Laboratorio di Ricerca Interiore e Meditazione vengono tenute in altissimo conto. 



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