sabato 20 maggio 2017

La Teoria dei Microclimi


Perché è così difficile, forse impossibile, cambiare le cose? È facile capirlo. Il nostro mondo viene oggi guidato da tre principali sedi di potere: i produttori di carburanti, che ovviamente non hanno interesse che si trovino fonti di energia pulita; i produttori di armi, che hanno bisogno di guerra; i produttori di farmaci, che hanno bisogno di malati. Queste tre sedi di potere creano ulteriori indotti importanti: i produttori di cibo, che hanno bisogno di mangiatori e i produttori di informazione, che hanno bisogno di consenso. Tutte queste sedi di potere sono interdipendenti e solidali tra loro: ognuna è in funzione delle altre e concorre alla grande torta. A tutti i costi le sedi di potere difendono i loro privilegi guidando il mercato, la politica, i governi a tutti i costi, ricorrendo alla semplice manipolazione mediatica, fino alla forza militare e di polizia. Un benessere effimero e a buon mercato è sufficiente per garantirsi il consenso di tutti: nessuno oggi rinuncerebbe all’agio che viene elargito con grande enfasi. Forse qualcuno, ma non basta. E qualora si creassero movimenti di consapevolezza sociale e politica verrebbero in qualche modo neutralizzati. Accade puntualmente. Il Dio denaro governa il mondo in modo mirabile, invincibile.
Questo è. Prendiamone atto.
A questo punto la sfida si sposta sul singolo individuo il quale, come dico sempre, deve regolarsi personalmente secondo coscienza, facendo le sue scelte, impostando una vita che, nel suo microclima, testimonia valori differenti. Non salverà il mondo ma farà la sua parte. Questo è l’importante.
Affinché l’individuo possa esprimere il suo arbitrio in tale direzione con maggiore motivazione e determinazione, possiamo contare sulla creazione di “microclimi”, ovvero ambienti umani ristretti e localizzati, innocui dal punto di vista del potere costituito, capaci tuttavia di incoraggiare e sostenere testimonianze esistenziali alternative rispetto al sistema dominante: solidarietà anziché competizione, salute anziché malattia, saggezza anziché convenienza, amore anziché orgoglio, coraggio anziché paura, insomma verità anziché menzogna; mi avete capito. In tal modo ognuno potrà al meglio esprimere quella personale scelta di vita che, pur in molti casi ancora obbligata a molte necessità imposte dal sistema – che altrimenti subito individua e persegue l’errore – in cuor suo potrà coltivare valori umani e spirituali e rifletterli nel suo microclima, inteso come una sotto-incarnazione virtuosa per certi versi slegata dall’incarnazione formale.
Ecco il motivo del Filo d’Oro e di tante altre realtà e movimenti (chiamiamoli spirituali, iniziatici, sociali, culturali, etici ecc… quando puri, e capaci di conservarsi tali, nei loro intenti).
Il Filo d’Oro, gruppo di studio e meditazione a Terni, è – oltre a ciò che già intuite essere in termini spirituali - un microclima umano: per ora solamente relazionale, cioè si cerca di impostare le relazioni sulla base di valori di amore, fiducia, sincerità e solidarietà, ma che in futuro potrà esprimersi anche a livello sociale, abitativo, lavorativo. Potrà cioè costituire un piano di esistenza ove “spostare” la propria incarnazione corrente che vada così a determinarsi in un ambiente favorevole all’espressione della coscienza individuale e alla sua evoluzione. Il Filo d’Oro è un “tumore” all’interno del sistema corrente: gli Iniziati sono le cellule tumorali impazzite che creano il proprio habitat nel sistema globale ma non per il sistema globale, nello stesso modo subdolo, ma in senso positivo, di quanto subdola è l’aggressione cancerogena in un organismo (peraltro, secondo certe teorie, a sua volta da intendersi come processo di guarigione per l’intero organismo stesso!).

giovedì 4 maggio 2017

Il Mondo, prova dell'Anima



Talvolta mi si ribadisce che la vita è dura, ingiusta, difficile, con le sue illusioni, la sua sofferenza. E mi si chiede se la via spirituale fornirà una soluzione a tutto questo, che, magari grazie alla famosa massa critica, cambieremo il mondo in un mondo migliore, giusto, autentico, felice.

No. Non accadrà. Non può accadere: questo mondo, la vita stessa, non può che  essere ingiusta, ingannevole e dolorosa. L’ingiustizia, la menzogna e la sofferenza sono connaturate nella natura del mondo: un mondo, scenograficamente bellissimo, che nel suo divenire naturale e sociale deve per forza essere così insensato, intrinsecamente, e, infatti, è sempre così, da sempre, per quanti avatar e maestri illuminati lo abbiano visitato. Sempre sarà così ingiusto e ingannevole. È fatto apposta per essere così. Capite? Nessuno può o deve salvare il mondo, cambiarlo, pensare di poterlo migliorare. Tu puoi solo essere testimone del dolore del mondo, fare la tua parte, certamente ma senza illusioni, e prendere le distanze dall’ingiustizia e dalla menzogna personalmente. Come anima individuale tu devi “distinguerti”. Ecco la via spirituale. La nostra anima viene provata da tutto questo che è fatto per esser così e non potrà mai essere diverso! Nostro compito è distinguerci, ognuno di noi può e deve distinguersi e “dire-di-no” all’ingiustizia e alla menzogna, costi quello che costi, non importa: attraversare questo mondo e andare oltre seguendo il nostro destino evolutivo distinguendoci e facendo la nostra parte individualmente: non cambieremo mai il mondo, non è possibile, ma avremo su di esso affermato la bellezza e la giustizia dell’Essere che, attraverso di noi, vince le sue stesse ombre e si rinnova, di mondo in mondo, di prova in prova. No: non si può salvare il mondo o cambiarlo sperando in un mondo finalmente giusto e armonico.

Anche se dobbiamo comportarci come se fosse possibile e fare la nostra parte secondo coscienza, dobbiamo rinunciare ad ogni pretesa. Il mondo non può essere migliorato: va reso talmente inutile che questo mondo, con la sua necessaria bruttura esistenziale, non avrà più ragione di essere. Se l’anima di ognuno di noi, di tutti noi, avrà capito, se avremo tutti capito, allora questo mondo non verrà cambiato: verrà trasceso.

Quello che si può fare ora è liberarsi dall’idea di un mondo perfetto e bello e giusto: la giustizia non è di questo mondo, diceva qualcuno. Quello che possiamo fare, però,  è essere giusti, amorevoli e armonici sfidando la natura del mondo, eroicamente. E accettare che le prove dell’anima passino necessariamente da mondi imperfetti, ingiusti, illusori e dolorosi, dove è il “male” a trionfare necessariamente perché il mondo è per sua natura così, deve esserlo! Così la nostra anima, grazie al libero arbitrio, potrà riconoscersi diversa e trascendere, per “distinzione”: dire “io non ci sto e mi regolo diversamente, e combatto per un’altra verità.”.

Certo, il mondo sarà ostile, saremo derisi, perseguitati o moriremo, ma che importa? Cos’è vero? Cosa vale?


Può la via spirituale rendere giusto e bello il mondo? No. La via spirituale è capire cosa siamo davvero.