L’Accademia ACOS e il laboratorio “Il
Filo D’Oro”
Da molti
anni tengo conferenze e conduco corsi di meditazione e di indagine delle
facoltà interiori prendendo spunto dai miei studi e condividendo la mia
esperienza di ricerca nel campo della medicina olistica e delle discipline
psicofisiche tradizionali. Ho creato l’Accademia ACOS, ma – a latere – anche un
laboratorio che ho chiamato “il Filo d’Oro”.
La maggior
parte delle persone che si avvicina ai miei corsi e alle attività che organizzo
come Accademia ACOS cerca soluzioni. Soluzioni per la salute, volendo
approfondire approcci naturali e olistici per la prevenzione o la cura. Per
questo mi avvalgo della collaborazione di medici e professionisti che possono
dare conforto in questo senso. Soluzioni per risolvere problematiche
relazionali, in famiglia o nella coppia, oppure sul lavoro. Soluzioni per la
carriera e il successo. Oppure, nella volontà di conoscere se stessi, intendono
liberarsi dai condizionamenti ed esprimere al meglio potenzialità latenti:
sviluppare la creatività, l’arte, i propri talenti. Altri ancora cercano la
“conoscenza”, ovvero di recuperare e sviluppare antichi saperi in grado di
fornire risposte attraverso gli occhi di una scienza più ampia. E altri ancora
vorrebbero.. salvare il mondo. In fondo si tratta sempre di volersi dotare di
soluzioni e di accedere a potenziamenti efficaci, estendendo il proprio
interesse verso l’invisibile che a
sua volta diventa un’ulteriore terra di conquista, proprio come lo è sempre
stato, e continua ad esserlo, il visibile.
È una ricerca di soluzioni, legittima e dignitosissima, che definirei di
carattere “esistenziale”: di salute, di benessere, di successo, di appagamento
e di conoscenza e crescita personale. Per questo ho creato l’Accademia e
organizzo tante conferenze, incontri, laboratori, seminari e corsi. Ritengo che
sia molto bello poter sentire questo anelito di crescita e trovare dei contesti
sani e competenti in cui alimentarlo ed appagarlo.
Devo
tuttavia precisare che la ricerca esistenziale - caratterizzata dal desiderio
di salute, benessere e cultura di cui sopra - non può e non deve essere
automaticamente intesa come “ricerca spirituale”, dato che, in quanto tale, non
ha nulla di “spirituale”. Certo, la ricerca
spirituale può naturalmente implicare percorsi di guarigione, benessere,
cultura e crescita - in senso professionale, esistenziale ed etico - ma non ha
quel tipo di “domande” al centro della sua natura.
La New Age,
come le religioni, ha spiritualizzato – spesso banalizzandoli – tutta una serie
di bisogni (terapeutici, psicologici, esistenziali) i quali vengono, pertanto,
confusi con la spiritualità – in fondo è anche una strategia di marketing – ma
che invece non solo non hanno a che fare con la spiritualità, ma rappresentano
qualcosa di diamtetralmente opposto alla spiritualità e che quindi non possono
neppure ritenersi propedeutici ad un cammino che possa dirsi spirituale, ovvero
di “illuminazione” e di “risveglio”, così come oggi si usa dire. Questo perché
alimentano modi pensare, desideri e orientamenti che continuano ad essere di
carattere utilitaristico. La ricerca terapeutica, psicologica, culturale, che in
definitiva potremmo al meglio definire “esistenziale”, ovvero di crescita
personale, anche in senso olistico, non è ricerca “spirituale”, sebbene possa e
debba auspicabilmente avere un
retroterra filosofico, ideologico ed etico, quindi non solo commerciale. Eppure
non si tratta di spiritualità.
La ricerca
spirituale ha al suo centro il mistero della vita e della morte. Dell’anima
oltre i sensi, dell’essenza oltre la corporeità, dell’origine e dello scopo
ultimo. Senza attaccamento, senza piani, senza riscontri. È ricerca di senso:
il perché più che il come, il come più che il cosa. È misticismo più che religione,
saggezza più che sapienza, comprensione più che guarigione, consapevolezza più
che benessere, amore più che felicità. È “meno” più che “più”. È sfoltimento
più che crescita. E non ha nulla di utilitaristico né di commerciale. La
spiritualità non serve a nessuno. Non deve servire.
Dobbiamo uscire dalla logica “non serve a niente, quindi è inutile o non
esiste”. Anzi, è proprio perché, secondo la nostra logica, non serve, che è così fondamentale.
La
spiritualità, come ho detto, può riflettersi in scelte di vita e in modi di
essere che aprano la strada a guarigione, felicità, benessere, crescita
personale, miglioramento della qualità delle relazioni, ma può anche implicare
tutto l’opposto dato che la priorità è un’altra. Il focus è altrove. E può
essere lontana da tutto quello di cui noi oggi abbiamo certezza in merito alla
vita, a noi stessi e a tutto quanto. La ricerca spirituale è prima di tutto trasformazione e non conoscenza o
utilità riferite al quadro esistenziale che insistiamo ad avere come
riferimento.
Ecco che, se
parliamo di spiritualità, accanto e opposto all’Accademia, ho creato “il Filo
d’Oro”. Il Filo d’Oro è un laboratorio spirituale. Partecipare al Filo d’Oro
può eventualmente voler dire sviluppare i temi dell’Accademia, incontrandoli e vivendoli
ad un altro livello di esperienza, ma chi ha come obbiettivi quelli ai quali
risponde l’Accademia, ovvero obbiettivi
“esistenziali” misurabili - e
ritenesse non solo prioritario ma bastevole quell’intento (perchè definito e
concreto quanto basta) - troverebbe “il Filo” molto deludente. Paradossalmente,
anche qualora fosse certo di essere spirituale e di fare spiritualità secondo
le definizioni e le promesse del mercato, troverebbe la spiritualità – per
quello che la spiritualità effettivamente è (e non è) – molto deludente. Perché
la spiritualità non serve a niente. E non dà la felicità. E non risolve
problemi di salute o nevrosi. E non ti rende più ricco e benestante.
L’Accademia
non ha nulla di spirituale. Insegna tante cose, fa crescere, conferisce
competenze e offre molte soluzioni. Ma non ha niente di spirituale. Così come
il Filo non si pone l’obbiettivo di far stare bene, di dare il successo e di aiutare a vivere sani, felici,
potenti e vincenti. Il Filo non ha neppure un obbiettivo culturale, né di
carattere etico. Perché il Filo d’Oro è un laboratorio spirituale, un crogiolo
di trasformazione. L’Accademia offre risposte. Il Filo d’Oro offre domande. L’Accademia
accresce. Il Filo decresce. L’Accademia sviluppa. Il Filo demolisce. L’Accademia
conferma. Il Filo trasforma. Mi si
domanderà: ma dunque sono incompatibili? Esistenziale e spirituale? L’accademia
ACOS e il Filo D’Oro? No. O meglio, direi che lo spirituale non sia incompatibile
con l’esistenziale quanto l’esistenziale fine a se stesso è
incompatibile con lo spirituale. La soluzione sta tutta in una parola:
maturità. Maturità che è capacità di prospettiva oltre l’illusione
materialistica. Oltre l’egocentrismo. Oltre la corporeità e i sensi.
Con maturità
si può coltivare lo spirituale senza intossicarlo, così come si potrà badare a
migliorare i propri termini di esistenza senza rinchiudervisi.
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