Sul canale Nove mi è capitato di seguire un programma di divulgazione scientifica condotto da Giancarlo Giannini. Un particolare servizio ci informava pubblicamente e senza mezzi termini che oggi una speciale équipe di scienziati – astronomi, matematici, fisici (tra i quali il noto Michio Kaku, astrofisico) – è impegnata nel progetto di “evacuazione del pianeta”: si stanno individuando le migliori strategie per abbandonare la Terra, a bordo di potenti astronavi, alla volta del più vicino pianeta selezionato per ospitare la continuità dell’essere umano, dalle parti di Alpha Centauri. Bisogna, tra le tante cose, capire se inviare un equipaggio di adulti in stato di veglia (forse però in un viaggio previsto di circa 42 anni darebbero di matto), oppure se spedirli in uno stato di coma indotto, o se risolvere il problema inviando feti o embrioni. Potete trovare questo servizio – tra gli altri - online: http://it.dplay.com/giancarlo-giannini-racconta-la-meraviglia-della-scienza/stagione-1-episodio-2/
Il dato comunque interessante è che ormai non si parla più di salvare questo pianeta, ritenuto spacciato, ma, con toni sereni quanto sconcertanti, di proseguire altrove l’esperienza umana: evacuare la Terra e andare su altri pianeti (a far danno, aggiungo io). Gli scienziati ritengono questo pianeta – e questa umanità – sulla strada dell’inevitabile distruzione ed estinzione ad opera dell’uomo stesso: tutti i previsti punti di non ritorno sarebbero stati ormai abbondantemente oltrepassati.
Io la vedo diversamente. Sono pienamente d’accordo con questa analisi, purtroppo. Tuttavia la soluzione proposta da questi sapientoni mi sembra inverosimile, oltre che inquietante. Tutto questo mi ha fatto pensare a qualcosa di bizzarro.
Penso che la specie umana si stia distinguendo in due rami: un essere umano che rimane homo sapiens sapiens, ignorante, primitivo e portatore di distruzione, destinato all’estinzione. E un homo che potremmo chiamare spiritualis: una nuova specie destinata all’evoluzione, non per evacuazione, ma per trasmigrazione spirituale su altri piani – più evoluti – del possibile. Stando alla mia ipotesi, a questo punto spero solamente che l’homo sapiens sapiens, specie inferiore, infestante e deleteria, si sbrighi ad autodistruggersi: che si estingua al più presto, prima di distruggere definitivamente la Natura e questo ancora meraviglioso pianeta (quello stesso pomeriggio mi capitò di vedere uno stupendo documentario su Geo&Geo: restai ammirato di quanta bellezza ancora sopravvive!). Spero che l’uomo moderno (il sapiens sapiens, appunto) non si estingua per effetto della distruzione del pianeta, ma prima di devastarlo definitivamente, per auto-annientamento. D’altro canto, l’homo spiritualis, ovvero la nuova specie in via di definizione, vibrerà altrove (tanto per rifarmi al titolo di un mio recente libro) e, se vorrà, potrà ammirare o tornare ad abitare su una Terra finalmente disinfettata e rigogliosa di vita e meraviglie.
Come si dice: homo sapiens sapiens, o t’elevi o.. te levi. Grazie.
3 commenti:
bellissimo quello che hai scritto, homo spiritualis e trasmigrazione su altri piani!!
bellissimo quello che hai scritto, homo spiritualis e trasmigrazione su altri piani!!
Peccato che non andrà così, insieme alla nostra stupida specie nell'abisso ci finiranno anche tutte le altre, animali o vegetali che siano. Uomo = parassita cretino (quelli più furbi tengono in buone condizioni l'ospite... sai com'è, c'è una certa convenienza)
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