mercoledì 25 settembre 2013

Corsi di Viaggio Astrale? Di Sogni? Di Magia?... Cerchiamo di capirci…




Le pratiche e le tecniche di esplorazione e di risveglio delle proprie facoltà spirituali, dalla guarigione ai viaggi astrali, dai sogni alla divinazione, dall’alchimia psico-fisica alle discipline magiche, la stessa meditazione, le canalizzazioni e la medianità, il lavoro su di sé in senso ermetico e gnostico, lo stesso accostarsi ad una certa conoscenza, sono tutte cose che non possono funzionare. Non sono reali. Non esistono. Sono solo suggestioni mentali, dinamiche psichiche, fantasie. Sono fandonie che alimentano l’illusione globale, l’incantesimo, nel quale siamo tutti invischiati. Sono droghe sofisticate, placebo e surrogati da supermercato. Non possono essere cose reali. Possono essere espedienti, stimoli, giochi. Soluzioni superficiali per i propri disagi esistenziali più o meno gravi. Ma niente di più. Niente di quello che pretendi o si pretende che siano.

Non stiamo parlando di imparare qualche posizione di yoga, di cucina, di cosmesi, di botanica… Stiamo parlando di risvegliare quelle che sono o possono essere le nostre facoltà spirituali, giusto?

Spirituali. È questa la parola, giusto?

Ebbene, se tali ricerche, pratiche e discipline, vengono accostate (o proposte) di per se stesse, ovvero avulse da una contemporanea e radicale rivisitazione della propria vita, delle proprie scelte, abitudini, modi di fare e di essere, comportamenti, consumi, credenze, convinzioni, ovvero della propria realtà personale e contestuale, rivisitazione che deve riflettersi in un cambiamento concreto e del tutto coerente con il rendersi veramente pronti, aperti, disponibili e totali nel proprio approccio ad un’esperienza che pretende di essere superiore e spirituale, quindi sacra, se questa coerenza e questa totalità non la si comprende e non la si persegue prima di tutto, allora poco senso avranno scuole, corsi, pratiche, studi e discipline. Anzi, faranno danno perché provocheranno solo inquietudine piuttosto che reale apertura di sé. È come pretendere di avere la chiave e di infilarla nel muro, senza che ci sia una serratura nella quale farla girare. Senza che ci sia veramente una porta di fronte a sé, da aprire.

Inutile frequentare corsi e seminari, inutile studiare ed acquisire conoscenze di carattere “spirituale”, se siamo bestie tra bestie in un recinto di fango.

Stiamo qui parlando di facoltà spirituali. Di valori del Sacro. Del Graal. Non di psicologia, non di ginnastica, non di sopravvivenza urbana! Stiamo parlando di Dio! Di noi come spirito, come anima, come essenza, come energia e volontà divina resa manifesta nei mondi della vita.

Vuoi fare il viaggio astrale? Ti dicono che puoi farlo? Che puoi impararlo? Vuoi diventare canale al prana o dialogare con entità superiori? Vuoi uscire da Matrix? Vuoi imparare a Sognare? A “Vedere”? Vuoi capire?

Ma chi sei? Dove vivi? Come vivi?
Ti rendi conto?
Se ti rendi conto allora cominciamo a capirci. Se no – forse hai bisogno di pensarci su – allora lascia stare: non parliamone neanche.


Nei miei incontri io non parlerò di viaggio astrale, di prana, di sogni, di medianità, no… non posso prenderti in giro così. Parlerò invece di come rendere possibili e reali queste cose. Parlerò della loro sacralità. Della loro portata totale e totalizzante. Di quanto dovremmo sciacquarci la bocca prima anche solo di nominarle. E poi, forse, se nel tempo ne saremo capaci, proprio nel senso di “capacità di contenimento”, se avremo (certo, vale anche per me!)… se avremo reso ancora possibile, accessibile, irrorabile questa forza, questa energia, entro le vene della nostra mente, del nostro corpo e della nostra vita, nel nostro quotidiano finalmente armonico e colmo di amore e di saggezza, allora sì… viaggeremo e sogneremo insieme. Allora sì, parleremo con gli dèi, e rideremo con Dio.

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