Tenendo
presente che mi occupo di divulgazione e formazione alla Meditazione e alla
Ricerca Spirituale è doveroso da parte
mia esporre (ed espormi) su alcuni temi di carattere sociale: ad esempio l’ho
fatto esprimendomi sulla New Age, così come definendomi più di destra che di
sinistra (per lo meno data l’attualità, in special modo italiana), sul
complottismo cercando di prendere le distanze da ossessioni e fanatismi,
persino nell’ammettere la mia serenità con Trump alla presidenza USA e il mio
“no” al prossimo referendum del 4 dicembre, esprimendo peraltro la mia
lontananza dall’imperante catto-comunismo. Sulla Chiesa (le chiese) conoscete
abbondantemente il mio pensiero!
Ora però,
spinto da molte domande sul mio essere “onnivoro”, devo necessariamente dire la
mia sulla questione alimentare: ben sapete che mangio anche carne. Pur tuttavia
sapete anche che amo il dialogo, la sperimentazione e ci tengo a portare varie
possibilità di riflessione, ad esempio invitando il dott. Andrea Passeri come
docente di cultura vegetariana e vegana in Accademia e organizzando pure cene
vegan a Terni. Ora, per ragioni di completezza, scrivo questo breve articolo
per chi volesse trovare un riferimento verso il quale eventualmente orientarsi
tenendo presente anche il mio parere, nel rispetto delle scelte di tutti.
Personalmente
seguo una dieta equilibrata: infatti sono onnivoro.
Questo vuol dire che non sono né carnivoro, né vegano: vuol dire che seguo la piramide alimentare come descritta nella dieta mediterranea (patrimonio dell’umanità).
Questo vuol dire che non sono né carnivoro, né vegano: vuol dire che seguo la piramide alimentare come descritta nella dieta mediterranea (patrimonio dell’umanità).
Ci sono
diete più facilmente equilibrate ed equilibrabili, come quella onnivora e
quella vegetariana (adatta specialmente per gli adulti) e ci sono diete meno
equilibrate e più difficilmente equilibrabili, in genere se non ricorrendo alla
farmaceutica (integratori), come quella carnivora e quella vegana.
Dal punto di
vista etico in tutti i casi la vita si nutre di vita, a scapito di vita. Se non
vogliamo determinare arbitrariamente che una vita sia più importante di
un’altra, il principio della compassione – inteso meramente come salvezza di
vita - viene inevitabilmente smentito. Anche digerendo uccidiamo. Anche
respirando uccidiamo! Per il solo fatto che nasciamo non possiamo essere ad
impatto zero: quindi la gara a chi è più puro non ha senso. Ovvio che gli allevamenti
intensivi, l’industria violenta del cibo, ma anche l’agricoltura estensiva
(specie di soia), andrebbero boicottati.
La crudeltà non ha senso mai. Teniamo comunque presente che il business è un
fenomeno che caratterizza entrambe le industrie: quella delle carni e quelle
del biologico-vegan-soia. Ovvio che dal punto di vista salutistico cercheremo
di regolarci al meglio: cibi bio, filiera corta, l’orto, il contadino ed,
eventualmente, il macellaio di fiducia.
Sul piano
spirituale nessuna grande tradizione indica una dieta vegana: tutte
raccomandano – salvo talune proibizioni – una dieta equilibrata onnivora o
vegetariana. Spesso per questioni sociali o devozionali. Talune religioni
indicano modalità di coltivazione e di macellazione, ma non indicano
necessariamente una dieta vegetariana.
L’unica
tradizione che indica una dieta funzionale alla meditazione, escludendo talune
scuole tantriche piuttosto estreme, è quella indiana, per la precisione ayurvedica,
che suggerisce una dieta “sattvica” (che di fatto costituisce una dieta
vegetariana equilibrata).
Il mio
suggerimento per le persone che fanno meditazione – salvo poi che ognuno farà
le sue scelte personali – è di adottare una dieta onnivora o vegetariana,
ovvero diete equilibrate e facilmente equilibrabili (ad esempio nel caso
dell’onnivorismo la scelta di seguire la piramide mediterranea). Suggerisco
anche di saltare una cena alla settimana e di fare un digiuno (liquido) di 24
ore al mese, a meno che non si abbiano controindicazioni da parte del medico.
Per predisporsi al meglio alla meditazione suggerisco di seguire una dieta
sattvica.
La dieta “sattvica” (a grandi
linee)
- Verdure e
frutta crude, se necessario, poco cotte, coltivate biologicamente e non
transgeniche; limitate erbe aromatiche e spezie; succhi;
- Cereali
integrali e semi grezzi macinati e inzuppati d'acqua;
- Legumi,
cereali e semi crudi in germoglio; riso, farro frumento;
- Yogurt,
siero di latte, latte fresco biologico (in quantità moderate) e ghee (in
piccole quantità), tutti prodotti da mucche rispettate e dopo che hanno
allattato i loro piccoli, miele d’api e di altri tipi;
- Olio crudo
(spremuto a freddo) come condimento;
- Noci,
mandorle (non tostate), polpa e acqua di cocco (per coloro che vivono nelle
zone tropicali);
- Acqua pura
MAI FREDDA (anzi meglio tiepida) consumata possibilmente prima e dopo i pasti.
Una dieta sattvica:
- nutre il corpo e la mente
- conferisce calma e sicurezza interiore
- sviluppa una mente equilibrata, calma e pacifica
- promuove l’autostima, sicurezza e fiducia in se stessi
- sviluppa tolleranza e generosità
- dona salute fisica e mentale, vigore e forza fisica,
- accresce specificatamente il senso di soddisfazione e l’equilibrio
- rinforza e rende armoniosa la voce
- incrementa ojas.
PS: Ojas significa “forza”, “vigore”, “potere”, “energia”, “vitalità”. Ojas può essere considerata l’essenza più sottile che viene estratta dal cibo.