Le ipotesi esplorative moderne, che sono quelle di alcuni scienziati e
finalmente non solo piú quelle del mondo “new age”, sembrano
allinearsi con un sapere antico, esoterico, che da sempre accompagna l’Uomo
nella sua indagine della realtá. Un sapere sotterraneo, misterioso, nascosto
soprattutto dove l’uomo é meno abituato a cercare: dentro se stesso.
La cosiddetta “ipotesi extraterrestre” non dice niente di nuovo
rispetto alle tradizioni esoteriche di tutti i tempi e di tutti popoli: dai
Veda alla Teosofia, dallo sciamanesimo dei popoli nativi alla neo-gnosi
psichedelica, dai saperi dell’antico Egitto, o forse di Atlantide o di Lemuria,
ai misteri templari e massonici, dalla mistica religiosa alla moderna mistica
dei fisici e degli scienziati.
Partendo dalla conoscenza e dall’interpretazione degli antichi miti,
comparandoli tra loro ed osservando le stupefacenti similitudini tra popoli e
culture cosí diversi nel tempo e nello spazio, si aprono almeno un paio di
vie:
1. la via archeologica, ovvero quella della
moderna paleoastronautica, dell’antropologia del sacro, dell’archeologia
misteriosa e dei sincretismi tra nuova storia e nuova fisica, quindi siamo nel
filone scientifico e para-scientifico, che si spinge ai suoi estremi con
l’ufologia e l’esopolitica;
2. una via che si muove su un terreno che,
anche se si tenta di far convergere in qualche modo verso quello
scientifico, resta di fatto un approccio diverso, non necessariamente
elusivo rispetto alla scienza, ma fondato su percorsi del tutto alternativi: mi
riferisco al soprannaturale, allo psichismo, al contattismo, a sistemi di
indagine supportati da una sensibilitá e da una logica “altra”, dove
l’essere umano puó contare su strumenti “non convenzionali” in
lui stesso risvegliati: sensi interiori e facoltá misteriose che tuttavia
tutti possiamo imparare a ritrovare dentro noi stessi.
Penso che sia giunto il tempo di restituire al Sapere quel respiro cosmico
e totalizzante di un tempo. I misteri del passato, la crisi del presente,
l’attesa di un futuro che vogliamo diverso, che sentiamo dovrá essere
diverso, conduce tutti quanti noi all’opportunitá - se non alla necessitá -
di elevarci ad un livello superiore oppure, se vogliamo, di sprofondare senza
paura negli abissi della nostra anima.
Abbiamo bisogno di una via olistica, di una via spirituale che
effettivamente oggi possiamo percorrere con maggiore consapevolezza e intelligenza:
una via che dalla conoscenza ci conduca alla coscienza. Alla coscienza di un
sapere da ritrovare anche nel passato, come chiave di lettura del presente e
del futuro possibile.
Tratto dal mio intervento presso il Convegno “The origin of civilisation”,
Dubai, 2010:
Durante convegni come questo, non si dice mai chiaramente, ma si lascia intendere, che c’é dell’altro, che i conti non tornano. Non si parla di extraterrestri e non si crede agli UFO, eppure tra le righe a tutti quanti rimane il gusto di pensare:
· che la nostra origine non é terrestre,
· che siamo stati forse creati o
che per lo meno vi é stata un’interferenza aliena o extraterrestre
durante la nostra creazione o evoluzione;
· che i miti e le religioni di
ogni tempo hanno attribuito a questa interferenza connotati divini e valori
spirituali;
· che i grandi misteri
archeologici potrebbero essere risolti ammettendo l’esistenza di civiltá antiche
tecnologicamente avanzate, le quali erano forse le avanguardie di civiltá stellari
e di energie superiori, nelle quali ritrovare non solo la nostra origine divina
e umana, ma anche il filo conduttore della nostra vera storia, della nostra
coscienza perduta e della nostra evoluzione possibile.
Tutto questo non é fantascienza e che, comunque la si voglia
pensare, non é qualcosa di inutile: che Atlantide e gli UFO siano
realtá storica o un mito moderno non ha poi molta importanza se sono in
grado di ispirare una ricerca che piú facilmente possa aprire la nostra
mente, e guidarci alla scoperta non giá di una storia piuttosto che di
un’altra, dell’universo o dell’atomo, ma di noi stessi.
Il fatto che, per fortuna, una serie di studi - portati avanti da molti
liberi ricercatori - abbiano permesso di acquisire una lettura letterale ed
etimologicamente più corretta di molti cosiddetti Libri Sacri – i
testi a fondamento di grandi religioni, tra i quali la Bibbia – non
deve necessariamente indurre ad un riduzionismo ateo e materialista.
Il fatto che si scopra che, ad esempio, secondo la sua interpretazione
letterale, la Bibbia sembrerebbe non parlare tanto di Dio ma sia un resoconto
storico di vicende terrestri ed extraterrestri riguardanti i conflitti tra
creature e legioni spaziali e la loro lotta per la supremazia sulla Terra e sui
terrestri, autoctoni o geneticamente modificati se non creati da questi “nazisti
cosmici” capitanati da una sorta di Hitler dello spazio che rivelerebbe la
reale identità fisica di Yhavhé; il fatto che in altri testi si parli di
Anunnaki piuttosto che di Vimana e quindi riscontriamo una certa versione
comune di fenomeni alieni che vengono poi presi – o si fanno passare – per
dèi, divinità se non addirittura per “Dio” come concetto
spirituale assoluto, non nega né può escludere la concezione della
trascendenza dal materiale, sia esso terrestre oppure multiplanetario o
multidimensionale.
E da queste vicende storiche possono benissimo essersi generate forme di
psichismo collettivo che hanno proiettato su piani “astrali” e invisibili forme pensiero, entità, eggregore che hanno preso vita e forza
su quei piani che l’esoterismo prende in considerazione e indaga a
completamento di scenari cosmici da leggersi su più piani e attraverso più chiavi
di lettura, non rinchiudendosi entro i confini della corporeità e della
materia. Ovviamente, se mai, si negheranno, si smaschereranno, le origini e le
pretese spirituali di quella piuttosto che di quell’altra religione: si negherà “quel
Dio” che scopriamo essere stato qualcosa di molto diverso, sia sul piano
materiale sia sul piano dei mondi invisibili come effetto di uno psichismo
collettivo cronico, in entrambi i casi creando confusione, menzogna, illusione.
Si smaschereranno dèi, religioni e racconti che di spirituale non hanno
assolutamente niente, ma questo non porta a negare il mistero di una vita ben
più complessa e articolata che sconfina dai piani materiali. Non si
negherà l’anima, la vita spirituale, non si negherà certo Dio in
quanto superiore gnosi e coscienza dell’Essere.
Penso sia importante chiarire questo punto altrimenti,
se da una parte rendiamo omaggio alla “ragione” demolendo certe
religioni e i loro dèi, o demolendo quel “Dio Assoluto” che scopriamo
essere stato, forse, una creatura aliena ma forse anche un’entità multidimensionale
e trascendente in quanto conseguenza di una certa strategia di sottomissione
(entità trascendente che comunque ricalca una natura aliena e predatoria),
dall’altra parte, nel fare questo, non cadiamo nell’errore di un novello laicismo
ateo materialista che ci rinchiude nuovamente nei limiti della materialità sensoriale,
sebbene ampliata nell’ammissione del fenomeno alieno ed extraterrestre ma pur
sempre… “piccola”. Distruggiamo religioni, dèi e smascheriamo menzogne, ma
non perdiamo una visione complessa del Reale e, soprattutto, non perdiamo la
nostra Anima altrimenti, rendendo omaggio ad una verità, faremmo un grave torto
a verità più grandi e all’essenza dell’Uomo.