Non mi interessa il miglioramento del benessere e della condizione umana in questo contesto di apparenze e illusioni. Non ho niente a che fare con la psicoterapia, il miglioramento personale, l’elevazione delle emozioni, il benessere, l’appagamento culturale. Anzi - opinione mia - l’esoterismo (la magia, l’alchimia, la gnosi, chiamatelo come volete) non ha niente a che fare con tutto ciò. Niente a che fare con evasioni pindariche o acquisizione di possibilità e poteri straordinari. È vocazione spirituale, esplorazione mistica, trascendenza, profondità che va oltre il sé e la mente.
Per me il possibile cambiamento – o il ritorno ad una certa lucidità - è non avere paura di sganciarsi. Non avere paura di abbandonare schemi, piani... di lasciar andare la nostra ansia di conoscenza, questa realtà ormai al collasso, con la quale non abbiamo niente a che fare: noi siamo altro! È lasciare che qualcosa di sconosciuto, di insospettabile, possa accadere... lasciarsi fluire senza aggrapparsi a niente, senza il bisogno di salvare niente... neanche noi stessi!
Mi sembra che l’unica cosa onesta da fare - parlo per me - sia di sottrarsi, di raccogliersi un po’, di desiderare il silenzio e di fare silenzio: a questo punto non c’è niente da dire, tanto meno da aggiungere o da discutere.
Un po’ di silenzio. Almeno per un po’…
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