Come molti di voi sanno, e stanno vivendo in prima persona, le attività divulgative e soprattutto quelle di incontro dei gruppi di studio e meditazione si stanno sviluppando molto bene, soprattutto a Torino e a Firenze dove è attivo già da tempo un gruppo che ormai può definirsi a tutti gli effetti un vero e proprio laboratorio operativo. Eppure c’è ancora qualcosa che non va, che non mi soddisfa; che stride.
Sono arrivato alla conclusione, alla convinzione, di non avere davvero niente da insegnare, niente da aggiungere, nessuna opinione, idea, commento, esperienza da condividere – men che meno da vendere! - che sia l’ennesima storia che si aggiunge a tutto quello che già si dice, si legge, si cerca e si insegna, spesso con tanta superficialità e retorica.
A questo punto (il mio punto) io posso solo portare un messaggio concreto, interessato a produrre una riflessione concreta: che cambi la vita. E per farlo ci metto due o tre incontri al massimo, e poi bom… ci rivediamo, ma anche no… vediamo… Mi piacerà senz’altro coltivare scelte e progetti concreti con chi sarà in sintonia con questa volontà di concretezza, ma non mi interessano i circoli culturali o cose del tipo che io parlo e gli altri ascoltano o ce la raccontiamo. Ci sono già un sacco di posti così e fanno un ottimo lavoro.
Certo, continuerò a fare qualche conferenza in giro e a scrivere - siti, articoli , libri - ma tutte le altre cose non mi interessa farle e saranno quindi occasionali e secondarie: tipo corsi, lezioni, incontri, chiacchiere, salotti intellettuali o terapeutici ecc… Non fanno per me: non sono un terapeuta, non sono in grado di farlo e per quanto mi riguarda non serve che io mi aggiunga alle mille, onorevoli o meno, proposte già “sul mercato”, visto che non ho né servizi nè prodotti da offrire, ma solo l’intuizione che serve qualcosa di pratico e di decisivo da FARE, anzi diciamo da VIVERE, senza bisogno di ulteriori anabolizzanti per l’ego, trip cosmogonici, teoremi psicologici raffazzonati e nuove panacee universali da quattro soldi.
Per cui: troviamoci pure ogni tanto, se avete voglia, ma che si proceda con cose concrete. Tanto, per raccogliere informazioni ci sono già un sacco di libri validi in giro e io stesso mi sto adoperando per rendere disponibile per iscritto tutto quello che so. Non è quello il problema. Ci sarebbe invece molto da fare: ricerca pratica, viaggi, progetti, nuove scelte di vita, nuove avventure reali. Questa è l’unica cosa che secondo me serve fare. Che voglio fare. L’unica “iniziazione” che posso dare. Raccogliamo energie, intenti, conoscenze, risorse, soldi, tempo e procediamo. Chi può può. Chi non può, potrà. Ma per favore non stiamo più seduti in cerchio a raccontarcela. Non ho tecniche da insegnare. E non credo nemmeno che eventualmente vi servano. Io non ho più niente da raccontare, né da ascoltare, per lo meno non in quel modo.
Se avete bisogno di conoscere e di confrontarvi incontratevi nei gruppi che spontaneamente sono nati a seguito degli stimoli che ho dato - che tra l’altro contano al loro interno persone molto preparate e disponibili - oppure vi posso suggerire da chi andare, quale scuola fare o quale metodo praticare: per quello che posso sono a disposizione per offrire, secondo la mia esperienza, qualche consiglio, senza impegno. Se invece avete voglia di tirare un po’ le somme, di “fare”, allora ho molte idee, energie e risorse da investire in prima persona e tante cose che sto progettando e facendo; e poi che ognuno proceda sulla base di tali stimoli concreti, e ben venga se ci saranno le condizioni logistiche e umane per fare cose insieme.
Ripeto: le conferenze continuerò a farle con piacere perché credo siano utili, e qualche seminario lo terrò ancora quando mi verrà chiesto e se avrò il tempo, ma per il resto vorrei essere estremamente pratico sul fronte della vita vissuta e quindi eventualmente di una condivisione fatta bene, sulla scorta di come sono piuttosto che delle cose che so. Insomma, è il tempo delle scelte concrete, coraggiose forse. Non facciamoci bastare meno di questo: incontri e serate teoriche - che ritengo anche più oneste di quelle pratiche, spesso fatte solo di suggestioni - non sono nulla se il percorso non è quello della VITA.