Thelema e' soprattutto una Corrente, un metodo, un approccio, e non un Ordine di per sé, sebbene derivi da Ordini precisi attraverso i quali la formula del Thelema é stata annunciata al mondo, ovvero l’OTO, o meglio quell’aspetto dell’OTO che ha pienamente recepito il Libro della Legge, e, piú direttamente, l’AA fondato da Aleister Crowley stesso.
Ma la Corrente 93 insegna a trascendere la necessitá di strutture organizzate, di profeti, di maestri, di libri sacri e di metodi dogmatici, per restituire nelle mani di ogni Uomo e Donna la capacitá ed il dovere di autodeterminare, in piena libertá, la propria formula realizzativa. E questo va oltre ció che lo stesso Crowley, in buona fede e comunque portando avanti un lavoro straordinario, intese.
Diventa quindi un ingrediente capace di impostare tutti quei ricercatori e quei sodalizi verso i principi di Luce, Amore, Vita e Libertá che devono illuminare il cammino di ognuno verso l’emancipazione e la realizzazione della Grande Opera.
In questo senso una qualunque esperienza di vita e di ricerca, materiale e spirituale, puó essere “thelemizzata” ed ispirarsi dunque per via naturale ai principi enunciati nel Libro della Legge, e dunque condurre una libera linea di sperimentazione e di evoluzione concettuale e operativa: il metodo é la Scienza, il fine la Religione, e non il contrario.
L’Iniziato é sempre colui che ha scelto – e che consapevolmente conferma con coerenza giorno dopo giorno – di assumere la responsabilitá dei poteri spirituali. Lo fa per se stesso, lo fa per gli altri, colloca se stesso in un disegno piú esteso ed entra in sintonia con Forze, interne e d esterne a sé, in armonia con il Progetto Umano.
Il libero arbitrio é l’elemento da riconquistare e da applicare al di lá di ogni forma di restrizione e Thelema rende piú intenso ed evidente questo aspetto. Con Thelema il potere del libero arbitrio é centrale: ognuno si rende sempre piú conto di essere fautore ed arbitro del proprio destino, emancipato dai vincoli di forze esterne, predatorie e menzognere. Deve ascoltare se stesso, trovare in sé la giusta via, senza interferire e lasciare che altri interferiscano con la propria natura piú autentica, che va riscoperta ed applicata alla realtá del mondo.
Il thelemita puó realizzare se stesso pienamente, come essere umano e divino, ma anche smarrirsi definitivamente. Purtroppo per come siamo messi normalmente nessuna di queste due cose puó succedere.
Thelema si rifá ad un principio di coscienza. Una coscienza che non giudica ma restituisce all’individuo la dignitá di essere e di decidere, che ispira valori, ma non salva, nel pieno rispetto dell’Io-Dio e della Sua libertá.
Il difficile sta nel fatto che l’Amore é sottoposto alla Volontá. Quella Volontá che consente di realizzarsi o di annullarsi. Infatti, l’individuo, da umiliato schiavo-dipendente, illuso dalla sicurezza di una garantita pagnotta rafferma, tanto per continuare a sopravvivere e a servire, puó invece essere imprenditore di se stesso, assumendosi gli onori e gli oneri di essere artefice della propria creativitá risvegliata, cosciente del suo potere ma altrettanto cosciente che rischia del suo: puó cosí realizzare risultati straordinari e assoluti, ma anche sbagliare e distruggersi: sempre meglio che essere “salvati” da chi ti fará pagare il conto per tutta la tua mediocre vita. In questo rischio sta la nobiltá ed il coraggio della scelta iniziatica. Essere liberi non é facile e noi abbiamo dimenticato come si fa e ne abbiamo paura. E’ piú comodo essere guidati nel ripetitivo labirinto di una gabbia che guidarsi liberi nell’Infinito.
Thelema permette di uscire dall’Eden, ancora una volta. Se lo vogliamo.